PranzoCena
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La cena

In un ristorante romano si riuniscono per la cena personaggi variegati. Un padre con i figli che non vede da tempo e ci litiga continuamente, una famiglia giapponese che fa fotografie, un  regista ed un attore,  un giovane complessato che si fa plagiare da uno pseudomago, il docente perseguitato dalla passione di un'allieva che fa disamorare mostrandosi razzista, la mamma che non accetta la vocazione religiosa della figlia, la siciliana che fa collezione di amanti (lo stereotipo peggiore di tutti, proprio inutile), il gruppo di donne che lavorano, la tavolata degli adolescenti che parlano come degli ufo. Le fila vengono tirate dal professor Gassman, che passa di tavolo in tavolo, e dalla proprietaria Ardant, attenta e bravissima, perfetta, che rinuncia a un amore misterioso e impossibile per il suo locale e per quel che le rimane della famiglia. C'è poi il cuoco, chiacchierone, polemico, misantropo, bilioso, il personaggio migliore interpretato da Eros Pagni. Ne puoi aggiungere un contenuto, lo puoi spostare, copiare o cancellare.

 

La Cena di Ettore Scola

 

 

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Cucina per tutti

Qui potete trovare una cucina sana, genuina, legata al territorio.

 

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L’aceto e la peste
Nel Trecento la peste invade  l’Europa uccidendo un individuo su tre, e fino al 1700 non c’è anno in cui, non si accenda un focolaio di questo tipo di epidemia. Nella profilassi verso i primi del '700 si ripone fiducua nel rimedio attraverso l'aceto. Nel 1720, anno dell’ultima grande epidemia dell’Europa occidentale, gli abitanti di Marsiglia si difendono dall’aria che “genera febbri” tenendo in mano una spugna imbevuta d’aceto che viene inalata di continuo e, da parte dei medici, “attaccata al naso” senza respirare mai con la bocca e senza inghiottire saliva. Insieme ai  dottori segue  un infermiere che porta una bacinella  di aceto dove il medico ripetutamente immerge le mani prima di toccare  il malato.A mo' di acquasantiera. Poi, quando la peste rallenta, si fa  l'genizzazione dei locali pulendo con aceto i muri delle case infette.

Cantina

Cheyenne: Jane, ti posso chiedere una cosa? Perché hai fatto scrivere 'cuisine' all'ingresso della nostra cucina? Lo sappiamo benissimo che c'è la cucina, lì. 

il cuciniere

 

non conosco
la mia vita e le mie creazioni
tutto quello che mi è dato sapere
è che il mio passato mi viene dietro
come il cameriere attaccato
a fumanti piatti di portata
quanto alle mie creazioni
non è che ne sappia molto di più della loro fine
restano solo tegami da pulire
lana d'acciaio e sapone per piatti
d'altronde è quello che mi merito


 

 

 

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© Mauro Loi - Settimo San Pietro - Cagliari Sardegna